Domanda facile: chi è il protagonista delle notizie di questi giorni? Risposta: Osama Bin Laden. Altra domanda: qual è il principale motivo di discussione in merito allo sceicco del terrore? Risposta: il fatto che sia stato ucciso o meno, e la foto (o video) che dovrebbe togliere tutti i dubbi in proposito. E qui entrano in scena i cattivi del web, che hanno diffuso dei messaggi che invogliano a cliccare un link dove sarebbe possibile vedere un video che testimonia l’uccisione di Bin Laden. Poi ci sono le varianti (assalto al nascondiglio, filmato del cadavere, ecc), ma il concetto di base non cambia: cliccando sul link non si vede alcun video, ma si è invece direzionati verso siti web pericolosi o che avviano il download di malware, cioè software nocivi (come virus, worm, trojan e via dicendo). E la gente clicca, oh se clicca!
Un’altra variante, un po’ più nuova e interessante (per gli esperti di sicurezza informatica), consiste in un messaggio Facebook, del tipo “guarda il video dell’uccisione di Osama Bin Laden!”, che devia verso un altro sito. Qui, dopo che un nuovo messaggio convince l’utente a inserire una sorta di codice di verifica, un piccolo software è in grado di analizzare la lista dei contatti e inviare loro il messaggio originario. Così il ciclo riprende e le potenziali vittime si moltiplicano.
Qualunque sia il metodo utilizzato dai cattivoni del web, il trucco per evitare queste trappole è sempre lo stesso: non abboccare. CAPITO?
Dei contenuti "suggeriti" dai contatti ci si può fidare, basta stare un pò attenti.
fonte: wired.it
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