Prendiamo Facebook, Twitter ed una piattaforma per creare un blog aggiungiamo la possibilità di mandare on air i nostri pensieri, le nostre parole, la nostra musica preferita, aiutando anche i gruppi emergenti a farsi conoscere, shakeriamo il tutto ed ecco lì che otteniamo Spreaker.
L'idea di Spreaker è nata nel 2010 da un gruppo di ingegneri bolognesi che hanno creduto in un servizio web aperto a tutti, ripensando alle radio libere di qualche decennio fa. La squadra di Speaker è formata da appassionati di nuove tecnologie, social media e innovazione.
Creare gratuitamente la propria radio e trasmetterla sul web è semplicissimo basta collegarsi al sito http://www.spreaker.com/, registrarsi o effettuare il login se si è in possesso di un profilo Facebook. Una volta connessi alla piattaforma si possono caricare brani musicali, jingle, loop, effetti ecc. nella propria libreria musicale (per un massimo di un'ora nella versione base). Ma niente paura, se non se ne posseggono si possono utilizzare tutte le musiche i jingle i loop e gli effetti che Spreaker ti mette a disposizione (online), per il tuo show radiofonico. E' così possibile scoprire nuovi artisti (soprattutto emergenti), e generi musicali.
La consolle è semplice ed intuitiva. Un canale per la voce (microphone) e due per i brani musicali, jingle ecc. (deck 1 e 2). Sulla destra troviamo le tracce audio che abbiamo selezionato (basta trascinarle nel deck per mandarle in pre-ascolto oppure on-air), in basso a destra gli effetti che, con un semplice click si sovrappongono all'audio in uscita. In alto al centro il tasto per iniziare lo show ed in alto a destra il tasto per il commercial break (obbligatorio ogni 20 minuti di trasmissione).
Mentre trasmettiamo chi ci ascolta? La risposta è semplice: chiunque. Basta collegarsi alla piattaforma, ovviamente anche senza effettuare il login e possiamo ascoltare tutte le radio che stanno trasmettendo in diretta nonchè tutti gli show radiofonici andati in onda.
Una volta completato lo show radiofonico (massimo 30 minuti nella versione base), Spreaker crea un podcast che può essere ascoltato da te e da chiunque altro in qualsiasi momento. E' anche possibile creare un podcast senza andare in onda. Per l'ascolto della radio è anche disponibile un'applicazione per iphone, ipod touch ed ipad, il che significa avere una radio a portata di mano ovunque siamo.
Ma Spreaker non è solo tutto questo, è una community, e pertanto come per ogni community che si rispetti abbbiamo i follower (i nostri seguaci), una chat, una bacheca per i messaggi, una sezione dedicata alla statistiche di ascolto, la possibilità, con un semplice click di condividere i contenuti su Facebook, Twitter e Google buzz. Cosa altro volere?
Un aiuto! e Spreaker ha pensato anche a questo. Spreaker è presente su Facebook, Twitter, Flickr, Vimeo, Youtube ed anche con un Blog. Su queste pagine possiamo trovare consigli aiuti si producono contenuti e videotutorial molto efficaci per sfruttare al meglio tutte le potenzialità di Spreaker.
Il blog è rigorosamente tutto in inglese come anche la pagina di Facebook. Facciamo l'occhiolino oltreoceano? E' probabile. Del resto, nuove tecnologie ed innovazione non vanno molto a braccetto con l'Italia di oggi tant'è che anche questo prodotto, valido ed innovativo, per poter crescere adeguatamente è costretto a guardare oltre i confini del nostro Paese, come dichiara lo stesso Francesco Baschieri, Amministratore Delegato di Spreaker:
"Le nostre ambizioni sono internazionali. Soprattutto americane. Da subito abbiamo guardato agli Stati Uniti come mercato, ancor più che come territorio dove andare a caccia di capitale economico. Gli Stati Uniti sono il mercato in cui Internet e la radio tirano di più. La scorsa estate sono stato tre mesi a San Francisco, cogliendo l’occasione offertami dalla fondazione Mind the Bridge, e ho cercato di iniziare a sviluppare un network di contatti. Le premesse sono buone. In Silicon Valley mi hanno fatto i complimenti per alcuni aspetti della piattaforma tecnologica di Spreaker. A breve tornerò per cercare di capire se effettivamente il futuro dell'azienda sarà targato Usa".
Per ora basta con le parole scritte, diamo voce alle nostre idee ON-AIR!
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