martedì 26 ottobre 2010

Azione politica per un Wi-Fi più libero

Questa volta c’è davvero una speranza di cancellare i vincoli sul Wi-Fi italiano, per renderlo più diffuso tra gli esercenti pubblici? Qualche giorno fa, la proposta di legge di Paolo Gentiloni (Pd) e Luca Barbareschi (Fli) è arrivata infatti alle commissioni riunite Affari Costituzionali e Trasporti e tlc della Camera. Chiede l’abrogazione del decreto Pisanu, che pone vincoli al Wi-Fi italiano, inauditi in altri Paesi.


Significa che, se la proposta diventerà legge, sarà più facile installare un hot spot Wi-Fi pubblico gratuito, in negozi, bar, ristoranti. Pisanu obbliga infatti il gestore a identificare l’utente (adesso è comune farlo tramite sms o chiamata via cellulare) e a tenere un log puntuale del traffico. Già l’anno scorso si è tentato di intervenire su questa legge, con una proposta che ne chiedeva non l’abrogazione ma la modifica.

Questa volta sembra però che ci siano maggiori speranze, perché sono numerosi i politici e gli schieramenti che stanno appoggiando la proposta: anche l’Udc, l’Idv, i Club della Libertà. Tanti, politici e normali utenti, stanno firmando l’appello per il Wi-Fi libero. Già questo è un buon segnale: l’opinione pubblica e i politici hanno cominciato a comprendere l’importanza di internet e quindi a battersi per il suo sviluppo. Merito è anche di alcune campagne mediatiche.

Se andrà via la Pisanu, è possibile che gli esercenti saranno più motivati a installare hot spot pubblici, visto che adeguarsi agli obblighi normativi è costoso e richiede competenze informatiche (del gestore o di terze parti a cui questi deve rivolgersi per mettere in regola l’hot spot). E’ questa lo spirito che sta muovendo l’iniziativa, quindi,  se il Wi-Fi pubblico si diffonde, può crescere la voglia e la conoscenza di internet tra gli italiani, i quali ora sono tra gli utenti meno connessi in Europa.(*)

Tuttavia, venerdì scorso Il Consiglio dei ministri si è riunito a Palazzo Chigi nella tarda mattinata di venerdì. Il tema centrale era l'emergenza rifiuti in Campania ma, tra le proposte avanzate dai ministri sugli argomenti più disparati, era atteso anche il pronunciamento del rappresentante del dicastero dell'Innovazione e della Pubblica Amministrazione sulla questione del cosiddetto Decreto Pisanu.

Renato Brunetta, infatti, aveva annunciato, qualche giorno fa, che il Consiglio dei ministri si sarebbe occupato di rivalutare la necessità di mantenere attive le restrizioni di natura burocratica per chiunque offra un accesso ad Internet pubblico. Di fatto, gli obblighi contenuti nel decreto, che rientrava nelle misure provvisorie del pacchetto sicurezza, ma i cui termini sono stati prorogati già tre volte, hanno frenato l'espansione del WiFi e della connessione ad Internet negli spazi pubblici.

Il Consiglio dei ministri, invece, non ha affatto toccato l'argomento. Né Brunetta, né tantomeno il ministro degli Interni Roberto Maroni hanno comunicato l'intenzione di modificare il famoso Decreto. Eppure, molte testate online riportano che, in questi giorni, il Viminale stia lavorando proprio ad una soluzione che alleggerisca il carico burocratico sui gestori di pubblici esercizi e sugli utilizzatori.

Ma se da una parte c'è chi ha avuto notizie positive in tal senso, c'è anche chi parla di un dossier che denuncia i rischi legati al WiFi libero. Insomma, sulla questione, i punti da chiarire sono ancora molti e mancano all'appello diversi riscontri sulle promesse di interessamento da parte del governo.

Tanto è vero che il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita hanno chiesto precisazioni a riguardo: «Nei giorni scorsi ambienti governativi e del ministero degli Interni avevano ribadito una positiva disponibilità all’abrogazione dell'articolo 7 della legge Pisanu in materia di lotta la terrorismo che tanti problemi ha creato e sta creando agli utenti e agli operatori della rete. Dal momento che tale abrogazione non ci risulta avvenuta nel Consiglio dei ministri di ieri sarebbe possibile conoscere modi e forme di tale abrogazione?».

altre informazioni:

L'Espresso: Web libero, un altro bluff

La Stampa: Per il wi-fi libero tutti contro la legge Pisanu, ma è ancora vigente

nonsarannoconcesseproroghe.blogspot.it

il wi-fi improgionato

firenze5stelle

ilpost.it

"In molti, anche il ministro Brunetta, erano pronti a festeggiare l'abolizione del decreto Pisanu che di fatto taglia le gambe al wi-fi libero in Italia. Nulla di fatto: non è stata discussa alcuna abrogazione, ma solo una piccola modifica che comunque mantiene l'obbligo di identificazione per gli utenti (tramite sim) e non sblocca la situazione. La resistenza al cambiamento normativo è da attribuire al ministro Maroni, preoccupato per la sicurezza nazionale"(**)

(**) fonte: liquida, le voci del web

(*) tratto da mytech.it

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